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- FP
- 24 sept 2024
- 3 Min. de lectura
Actualizado: 20 oct 2024

Ci sono storie che passano inosservate, a cui non si dedica abbastanza attenzione; non per questo non sono mai avvenute; ci resta solo qualche dettaglio, un reperto che testimonia che quello che è successo è successo per davvero; che non ce lo siamo inventati.
Poi c'è chi dimentica e chi invece passa senza dare peso a quello che gli succede attorno; Non per questo è meno importante, non per questo l'evento più eclatante può surclassare quello che per caso non abbiamo visto.
Qui nascono le leggende metropolitane.
Le leggende, si dice, hanno un fondo di verità. Verità distorte dalla mancanza di informazioni, o reinventate da una mente fantasiosa che esagera spesso rendendole addirittura più interessanti della realtà.
In questa rubrica, nella nostra prima fermata. tratteremo di eventi sporadici, e di personaggi che potrebbero lasciare il segno, nonostante siano di passaggio, e che dietro di se non lasciano altro che bolle di sapone, o fumo, che dissolve nell'aria e di cui non ci resta nulla.
Parleremo di spazi e di progetti sociali e culturali che ci hanno colpito e che hanno bisogno di visibilità.
Proseguiremo il nostro viaggio come un treno in corsa, di fermata in fermata, sapendo che dovremo proseguire, e conservando solo il ricordo di quel momento.
Immaginate di essere su quel treno, vi avevano costretto a fare un lavoro fuori orario, lontano da casa, fuori dalla vostra comfort zone. Cercavate in tutti i modi di scacciare i cattivi pensieri, ascoltando una musica, guardando fuori dal finestrino alla ricerca di una distrazione. Leggendo i cartelli, evitando il vostro smartphone, di cui ormai da tempo non vi fidate più troppo.
Immaginate ora di essere curiosi di sapere cosa succederà, ora che siete in viaggio, a partire da questo momento, quale sarà la vostra prossima meta, emozionatevi, quale sarà la prossima fermata?
Immaginate di non vedere l'ora di toccare e con i vostri occhi sentire l'emozione di quel momento, che vi susciterà una lacrima, di gioia o un grido, di dolore.
Immaginate che quel pensiero vi sfiori, di aver avuto un idea così brillante che la realizzerete, un piccolo progetto che riuscirete finalmente con poco a portare a termine, perché è semplice, nella vostra testa lo avete già realizzato, basta solo....
Immaginate che ora vi rendiate conto di tutte le difficoltà che comporta cercare di materializzare un idea, senza l'aiuto dei compagni, senza i fondi e i materiali insufficienti, senza l'appoggio di qualcuno che ci crede quanto voi.
Immaginate la delusione di esservi messi d'impegno per fare si che tutto potesse succedere davvero questa volta, La rabbia vi fa accartocciare tutto e della vostra idea brillante rimarrà solo una cartaccia dentro un cestino della stazione, e non ci penserete più.
Spesso mi ritrovo a fare due passi alla stazione, ci vado per vedere le storie delle persone che partono, si intrecciano. Vedo una figura che butta spazientita qualcosa in un bidone, chissà mosso da cosa, come il più squallido cercatore di tesori, sento il desiderio di raccoglierla.
Dov'è? Ah eccola qua! interessante... sembrava una banale cartaccia, appallottolata da un passante, un'idea scartata, eccolo il mio manufatto! Il reperto che cercavo, questa è la prova che un pensiero balenava nella testa di quel qualcuno, non so chi fosse, potevi anche essere tu! Ma sicuramente l'idea era geniale... ora ve la racconto, si tratta di... oh no... non ho più spazio, ma non mancherò di parlarvene
alla Prossima Fermata;)
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